
venerdì 23 aprile 2010
Agriturismo Mulino di Beboli - L'essenziale in una pagina

martedì 22 dicembre 2009
E' on line il sito web di Ergo S.r.l.

mercoledì 6 maggio 2009
Canti in cantina - La 1a edizione fa il tutto esaurito!
Oltre 300 persone hanno salutato con successo la prima edizione di "Canti in cantina", la festa sull'aia organizzata e promossa dall'azienda agricola Ivana Cupelli di San Miniato (PI). Dal primo pomeriggio fino a tarda serata i canti e la musica delle 4 band ospiti hanno allietato la merenda, l'aperitivo, la cena e il dopocena del folto pubblico accorso per l'occasione anche da fuori regione. Ha aperto la festa il gruppo musicale samminiatese "I Sottotiro" che, alla sua prima esibizione pubblica, ha riscosso gli applausi di
giovani e meno giovani riproponendo brani di alcuni grandi classici della canzone italiana: Patty Pravo, Lucio Battisti e Vasco Rossi. La serata è proseguita con la performance di Billy Bomb, interprete dal sapore dylaniano di alcuni dei brani più belli della storia del folk americano degli ultimi 40 anni. Poi è stata la volta della cantautrice Mary Wild che, con la sua chitarra acustica e una graffiante vocalità a metà tra Janis Joplin e Jony Mitchell ha intonato le sue ultime composizioni. Hanno chiuso il concerto gli Andy Pop con il loro pop classico riproposto in una versione acustica... da brividi, accompagnati per l'occasione dal caldo suono del "dobro" di un vero e proprio special guest: Stefano Bartalesi. Durante la serata sono state presentate al pubblico le annate 2008 dei due vini bianchi I.G.T. di casa Cupelli: "Podere Averda" e "Podere Averda Limited Edition", con etichette rinnovate nella grafica e nei colori, oltre allo storico Vin Santo del Bianco pisano di San Torpè D.O.C. "Amelio" annata 2005 e al rosso I.G.T.. Musica, canti, vino e prodotti tipici: un connubio di assoluto successo che ha visto la cantina Cupelli divenire cornice ideale per un evento senza precedenti, già riconfermato con entusiasmo dalla signora Ivana, visti i numeri, per il prossimo anno. Alcuni dati della manifestazione: oltre 200 bottiglie stappate, 20 Kg di formaggi degustati, 30 Kg di prosciutto toscano consumati, circa 16 Kg di salame, oltre 60 Kg di baccelli, 12 Kg di penne al pomodoro e 10 di ribollita andati letteralmente 'a ruba', oltre a 8 teglie di crostata di fichi che hanno trovato un armonico abbinamento con "Amelio" nei palati dei tanti fortunati partecipanti. HOMEPAGE

mercoledì 4 febbraio 2009
Work in progress - Ivana Cupelli
Restyling d'immagine e non solo, per la piccola ma solida azienda agricola gestita da Ivana Cupelli in San Miniato (PI), che dal 1954, con l'arrivo dalle Marche del padre Amelio, si dedica all'arte del vino e del vin s
anto toscano sui 6 ettari di vigna aziendali, 2 dei quali di recente reimpianto. Nuovi sistemi di produzione, nuova cantina, nuovi prodotti, nuove scelte di marketing, il tutto in un percorso di 3 anni circa... per dirla breve: piccole imprese crescono! E giovani, per giunta. E' sì, perché il figlio Marco, poco più che ventenne, ha deciso di proseguire il cammino intrapreso dal nonno e dalla madre, dedicandosi al reparto produzione. La sorella maggiore, Sara, frequenta l'università, ma dalla passione con cui partecipa alla vita aziendale si direbbe che ha un futuro da manager già segnato. Ecco che alle prossime rassegne nazionali vedremo lo storico vin santo di casa Cupelli fare bella mostra di sé in una nuova bottiglia da 500ml, con un'etichetta tutta nuova e un packaging personalizzato. Ma non solo, ci sarà anche qualche anteprima sulle nuove bottiglie e le nuove etichette degli altri vini di famiglia: il San Torpé D.O.C., i due Toscana I.G.T. bianco e rosso e probabilmente anche una vera e propria sorpresa, una mystery-bottle, un quinto prodotto misterioso che forse sarà messo in commercio a fine 2009. Concludendo, sempre entro la fine di quest'anno, sarà on line il nuovo sito web, affiancato da piccola campagna istituzionale, di prodotto e qualche 'little-event' in locali selezionati per aperitivi e degustazioni, in date ancora da definire. HOMEPAGE

lunedì 22 dicembre 2008

mercoledì 19 novembre 2008
Ho un sassolino in una scarpa...
... Che mi fa un po' male, così ho deciso di togliermelo. Navigando in rete, così come sfogliando le più autorevoli pubblicazioni sui grandi vini francesi, sentiamo sempre parlare del fantastico terreno di "graves", caratteristica peculiare della zona del Médoc, che ha fatto la fortuna di tutti i vini del Bordeaux a prevalenza Cabernet Sauvignon, uno su tutti il mitico Chateau Margaux.
Ebbene, per quanto possiate cercare, da nessuna parte troverete scritto che in realtà i terreni impastati 'naturalmente' con questi sassolini di origine calcarea praticamente non esistono quasi più. Se non l'avessi visto con i miei occhi non ci avrei mai creduto: a nord di Bordeaux e nell'alto Médoc esistono vere e proprie cave di "graves", dove si scava nel sottosuolo fino a trovare i preziosi sedimenti calcarei che, una volta estratti, vengono caricati su camion e portati presso gli Chateaux che stanno impiantando nuove vigne, per essere poi scaricati e mescolati alla terra nella parte superficiale. Un vero e proprio business dei sassi che rischia di trasformare un terroir ricco di diversità in una specie di vasto giardino ghiaioso che va dagli antichi sedimenti ciottolosi delle regioni Graves e Sauternes fino alla punta estrema limacciosa e sabbiosa della foce della Gironda. Ormai le differenze tra un vino e l'altro, chiaramente della stessa tipologia, stanno nell'altitudine dei vigneti (parametro che permette di classificare le differenti crus), nella vicinanza delle foreste d'Hourtin e delle Landes de Gascogne e nella bravura dell'enologo di turno. Con questo non voglio togliere niente ai superbi prodotti che escono dalle caves médocaines, ma un pizzico di magia, quella forse sì, si è persa... e i produttori se ne guardano bene dal comunicarlo al mercato! HOMEPAGE
giovedì 10 luglio 2008
Chianti Putto Tenuta del Borro 1968
lunedì 5 maggio 2008
Un tuffo nel Sagrantino
Il 21 aprile, in occasione del 'Sagrantino Day International', ho avuto la fortuna di fare conoscenza con i vini umbri e in particolare con quelli di Montefalco, che ho subito promosso con entusiasmo nella mia classifica personale dei best-wines. Un vino assolutamente sottostimato il Sagrantino nel mondo, che fatica a trovar spazio sulla ribalta internazionale, stretto com'è trai più blasonati cugini baroli, amaroni e brunelli, ma che ho scoperto essere in assoluto uno dei miei preferiti. Tant'è che ai 5 degustati durante l'occasione, ne voglio aggiungere uno che sono andato a bere direttamente a Perugia durante il 'ponte' del 25 aprile, stilando un mio personale podio scelto tra sei etichette in nomination. Al 3° posto si classifica uno Spoletoducale - Casale Triocco del 2003, per i profumi complessi e i tannini marcati. Il 2° posto è di un Lungarotti del 2005, per l'armonia ed il lungo finale. Infine al 1° (and the winner is...) un Terre di Capitani 2004 di Domenico Pennacchi, per il suo equilibrio generale ma soprattutto perché, messo alla prova, ha saputo tener testa ottimamente ad un pepatissimo stracotto. HOMEPAGE
mercoledì 9 aprile 2008
Vinitaly 2008


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