mercoledì 19 novembre 2008

Ho un sassolino in una scarpa...

... Che mi fa un po' male, così ho deciso di togliermelo. Navigando in rete, così come sfogliando le più autorevoli pubblicazioni sui grandi vini francesi, sentiamo sempre parlare del fantastico terreno di "graves", caratteristica peculiare della zona del Médoc, che ha fatto la fortuna di tutti i vini del Bordeaux a prevalenza Cabernet Sauvignon, uno su tutti il mitico Chateau Margaux. Ebbene, per quanto possiate cercare, da nessuna parte troverete scritto che in realtà i terreni impastati 'naturalmente' con questi sassolini di origine calcarea praticamente non esistono quasi più. Se non l'avessi visto con i miei occhi non ci avrei mai creduto: a nord di Bordeaux e nell'alto Médoc esistono vere e proprie cave di "graves", dove si scava nel sottosuolo fino a trovare i preziosi sedimenti calcarei che, una volta estratti, vengono caricati su camion e portati presso gli Chateaux che stanno impiantando nuove vigne, per essere poi scaricati e mescolati alla terra nella parte superficiale. Un vero e proprio business dei sassi che rischia di trasformare un terroir ricco di diversità in una specie di vasto giardino ghiaioso che va dagli antichi sedimenti ciottolosi delle regioni Graves e Sauternes fino alla punta estrema limacciosa e sabbiosa della foce della Gironda. Ormai le differenze tra un vino e l'altro, chiaramente della stessa tipologia, stanno nell'altitudine dei vigneti (parametro che permette di classificare le differenti crus), nella vicinanza delle foreste d'Hourtin e delle Landes de Gascogne e nella bravura dell'enologo di turno. Con questo non voglio togliere niente ai superbi prodotti che escono dalle caves médocaines, ma un pizzico di magia, quella forse sì, si è persa... e i produttori se ne guardano bene dal comunicarlo al mercato! HOMEPAGE